Transparency Is The New Black

Sabato 14 Settembre alle ore 15.30 saranno ospiti presso il carcere femminile della Giudecca le designer Marina e Susanna Sent insieme all’architetto Rosa Chiesa

L’evento è inserito all’interno della Venice Glass Week, la settimana che Venezia, Murano e la terraferma, dedicano all’arte vetraria. Quest’anno sono più di 150 le realtà, per un totale di oltre 180 eventi tra Venezia, Murano e Mestre che dal 7 al 15 settembre 2019 prenderanno parte all’iniziativa. 

Noi dell’associazione Closer assieme a T Fondaco dei Tedeschi abbiamo pensato che fosse interessate proporre un evento per la Venice Glass Week in carcere partendo da una riflessione circa una delle principali caratteristiche del vetro, la trasparenza.

Trasparenza significa poter vedere attraverso le cose, e se applichiamo tale termine nella sfera pubblica e sociale esso implica anche apertura, comunicazione e responsabilità.

Il carcere è un luogo di separazione, il posto in cui chiudere coloro da cui ci vogliamo separare, e di cui ci vogliamo dimenticare: un luogo che potremmo definire opaco. Come sapete, questi sono i motivi per cui Closer si propone di creare sinergia fra il dentro (il carcere) e il fuori (la città di Venezia) e si impegna a organizzare momenti di incontro, di scambio e di dialogo fra popolazione libera e detenuta.

Partecipare alla Venice Glass Week con un progetto dal titolo Transparency is the new black, dà significato al nostro obiettivo, ovvero far diventare le mura del carcere trasparenti, almeno durante un pomeriggio, solo la trasparenza delle mura può farci sprofondare al suo interno, dando attenzione anche a quelle persone che, come tutti, sono fatte di passato e presente.

Un gruppo di donne ristrette introdurranno le sorelle Sent intervistandole sulla loro attività lasciando poi la parola all’architetto Rosa Chiesa, storica e critica del design contemporaneo. Attraverso una serie di esempi e immagini, verrà descritto come l’aspetto del vetro sia molteplice. Siamo infatti abituati a pensare al vetro come elemento trasparente ma, non è stato sempre così; nel tempo, questa caratteristica, la trasparenza, fortemente legata a fattori tecnici, si è evoluta. Se i primi vetri ci appaiono lattiginosi e quasi opachi, l’affinazione del materiale e le tecniche hanno portato alla sua percezione attuale, come composto trasparente, attraversabile dallo sguardo.


Attenzione: i posti disponibili sono 50. 

Le prime 50 persone che invieranno la mail con i dati richiesti potranno partecipare all’evento, le altre purtroppo dovranno essere escluse. È possibile iscriversi dal 15 luglio fino (e non oltre) lunedì 26 agosto: i nominativi delle prenotazioni non sono sostituibili.

Per partecipare è necessario iscriversi inviando una mail a info@associazionecloser.org contenente la copia di un documento d’identità (carta d’identità/patente/passaporto) e alcuni dati anagrafici di base (Nota Bene: sono sufficienti cognome e nome, codice fiscale, luogo e data di nascita. I dati personali saranno trattati in base all’art. 13 del D. Lgs. 196/2003 e all’art. 13 GDPR 679/16): sono i dati richiesti dalla direzione per permettere l’ingresso in carcere. Si tratta di uno scambio di informazioni sicuro e privato, una volta che le invieremo alle autorità competenti, le cancelleremo.

Si riceve una mail di conferma entro 24 ore.


In preparazione all’evento sarò possibile andare a visitare gratuitamente l’allestimento Transparency is the new black al T Fondaco dei Tedeschi in cui dal 7 al 15 Settembre 2019 (dalle 9.30 alle 20) troverete esposti oggetti e gioielli artistici di vetro disegnati da Marina e Susanna Sent.